28 gennaio 2023

La Rubrica R-esistente

dalla storia alla vita quotidiana:
una proposta moderna di cultura antifascista

Ogni sabato alle ore 10 un contributo alla cultura antifascista odierna: la memoria di persone legate ad alcune delle numerosissime pietre di inciampo sparse nel nostro Paese (e non solo) e le terribili vicende che esse tengono ancorate lungo le nostre strade; la conoscenza di motti e citazioni antifascisti; la proposta di realtà resistenti attuali, ovvero associazioni o gruppi organizzati che operano per dare attuazione ai valori della Costituzione; la segnalazione di proposte culturali che possono aiutare a scoprire e gustare i valori della Resistenza.


La volontà che muove questo appassionante progetto nasce dalla ferma convinzione che CHI SEMINA MEMORIA RACCOGLIE FUTURO: la vita quotidiana della nostra società è ancora impregnata di ingiustizie, diseguaglianze sociali e visioni distorte, che richiedono alle coscienze un occhio critico che veda i valori della Costituzione nei fatti odierni, una mente appassionata nel comprendere e cercare soluzioni, e piedi pronti a muoversi.


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4 febbraio 2023

A Stresa - Giuliano Nicolini

Giuliano Nicolini (Stresa 25/03/1913 – Unterluess 06/04/1945) era un capitano dell’esercito italiano che dopo l’8 settembre venne fatto prigioniero dagli ex alleati tedeschi e deportato in Germania.


Dopo aver girati vari campi, viene internato nell’aeroporto in disuso di Dedelsdorf.

Pochi giorni dopo l’arrivo nel campo, Giuliano Nicolini, insieme ad altri 43 compagni, si offre volontario per essere fucilato al posto di 21 prigionieri scelti arbitrariamente senza alcuna motivazione.

Il gesto coraggioso, gli valse l’invio al campo di Unterluess, uno tra i più duri campi di rieducazione al lavoro di tutta la Germania.


Dopo un mese e mezzo di denutrizione, torture, sevizie e continue vessazioni, Giuliano Nicolini viene bastonato a morte da un sorvegliante e morirà il 9 aprile, tre giorni prima che il campo venga liberato dagli Alleati.


Per il coraggio dimostrato, il capitano Nicolini nel 1953 verrà insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare, nel 1972 il Comune di Milano lo onorerà come “Martire per la Libertà” e nel 1974 il Consiglio regionale del Piemonte lo riconoscerà come “Deportato politico nei campi nazisti e combattente per la Libertà”.


La pietra d’inciampo in suo ricordo è posata in piazza Possi a Stresa, nelle vicinanze della strada dove Giuliano Nicolini abitava.

A Somma Lombardo - Bianco, Colombo, Galli, Mossolani

Anche l’amministrazione comunale di Somma Lombardo ha voluto rendere omaggio a 4 suoi concittadini vittime della persecuzione nazifascista.


Isaia Bianco (16/01/1927 – 26/07/1944) membro della Brigata Partigiana Marcobi, viene arrestato dai nazisti il 13 marzo del ’44. Nello stesso giorno viene trasferito al carcere milanese di S. Vittore e, il 13 maggio al campo di concentramento di Fossoli, da dove viene mandato a Mauthausen e in seguito al campo di Linz dove viene fucilato il 26 luglio del 1944.


Bruno Colombo (06/04/1926 – 12/07/1944) nel gennaio del 1944 entra nelle Brigate S.A.P.. Arrestato insieme ad Isaia Bianco, ne segue il destino passando da S. Vittore e Fossoli. Viene fucilato il 12 luglio del 1944 al poligono di tiro di Cibeno, vicino a Carpi. Il suo corpo verrà gettato in una fossa comune e verrà riconosciuto grazie ad un suo ritratto fattogli da un suo compagno di prigionia che Bruno conservava nella

tasca della divisa.


Attilio Galli ( 04/08/1883 – 27/12/1944) antifascista, fu arrestato e condannato al confino. Liberato dopo l’8 settembre, venne nuovamente arrestato e nel 1944 trasferito in Germania dove, il 27 dicembre dello stesso anno, moriva per gli stenti e le torture subite.


Carlo Giuseppe Emilio Mossolani (23/03/1920 – 25/07/1944) appartenente, come Isaia Bianchi, alla Brigata Partigiana Marcobi, venne arrestato dai tedeschi il 22 marzo del 1944. Destinato anch’egli a S. Vittore e poi a Fossoli, venne trasferito a Bolzano. Successivamente venne destinato a Mauthausen dove venne fucilato il 25 luglio del 1944.


Le pietre d’inciampo in loro memoria sono state posate il 23 gennaio scorso davanti al Municipio di Somma Lombardo.

4 marzo 2023

1 aprile 2023

A Castano Primo - Antonio Noè, Franco Noè, Franco Griffanti

Antonio Noè (Castano Primo 19/11/1924 – 26/02/1945), Franco Noè (Castano Primo 25/05/1923 – 26/02/1945) e Franco Griffanti (Castano Primo 14/07/1925 – 26/02/1945) erano tre partigiani della Brigata Gasparotto, facente parte della F.I.V.L..

La notte tra il 24 e il 25 febbraio 1945 ebbe luogo uno scontro a fuoco tra partigiani e soldati tedeschi che lasciò sul campo un partigiano e un soldato tedesco.

A seguito di questo fatto, arrivò sul luogo della sparatoria una pattuglia di fascisti repubblichini che effettuò un rastrellamento durante il quale vennero arrestati anche i tre giovani partigiani.

I prigionieri, dopo essere stati picchiati, vennero, in un primo momento portati a Lonate Pozzolo, successivamente al comando tedesco di stanza a Gallarate, dove furono sottoposti un sommario processo durante il quale non poterono difendersi, quindi furono torturati e, infine, portati davanti al cimitero di Castano Primo dove, alla presenza di una folla attonita e sgomenta, vennero fucilati.

Il muro di cinta del cimitero, che fu teatro dell’esecuzione, porta ancora oggi i segni delle pallottole che uccisero i tre giovani.


Le pietre d’inciampo in loro memoria sono posate in piazza Mazzini a Castano Primo.

A Gallarate - Vittorio Arconti

Vittorio Arconti (Lonate Pozzolo 22/04/1921 – Hartheim 29/11/1944) giovanissimo si iscrive al movimento giovanile socialista, per poi aderire al Partito Comunista.

Proprio questa scelta lo pose all’attenzione della persecuzione fascista che non gli fece mancare bastonate, arresti fino ad essere inviato al confino prima nell’isola di Ustica, e poi a Ponza.


Impiegato come disegnatore meccanico nella ditta Ercole Comerio di Busto Arsizio, si distingue per il suo attivismo nella difesa dei diritti dei lavoratori.

A causa del suo impegno, fu tra le maestranze che vennero arrestate e deportate dai nazisti il 10 gennaio del 1944, evento per il quale la Ercole Comerio è diventata un simbolo della lotta di liberazione a Busto e dintorni.

Tradotto nel carcere milanese di San Vittore, verrà trasferito nel campo di detenzione di Carpi e quindi nel castello di Hartheim (Mauthausen), dove morirà il 29 novembre del 1944.


La pietra d’inciampo a sua memoria è stata posata a Gallarate in via Mameli, dove Vittorio abitava.

6 maggio 2023

3 giugno 2023

A Varese - Morellini, Vergani, Marrone, Molteni

Il 27 gennaio scorso, in occasione della celebrazione della Giornata della Memoria, alla presenza, tra le altre autorità, della presidente provinciale dell’A.N.P.I., Ester De Tomasi, l’amministrazione comunale di Varese ha proceduto alla posa di quattro pietre d’inciampo in memoria di Luigi Morellini (assassinato a Hinterbruehl) il 6 aprile del 1945, Attilio Paolo Vergani (assassinato a Gusen il 22 aprile del 1945), Calogero

Marrone, che è stato insignito dell’onorificenza di “Giusto tra le nazioni”, poiché in qualità di capo dell’Ufficio anagrafe del comune di Varese si adoperò per fare avere documenti di identità falsi a ebrei ed antifascisti (assassinato il 15 febbraio 1945 a Dachau) e di Mario Molteni (assassinato a Gusen il 9 marzo del 1945) deportati nei campi di sterminio nazisti come prigionieri politici.


I quattro partigiani, amici di lunga data, furono attivi nel “Gruppo Cinque Giornate del San Martino”, nome rievocativo della battaglia combattuta in Valcuvia nel novembre del 1943.


Le pietre d’inciampo in ricordo dei quattro martiri sono state posate in via Luigi Sacco, all’ingresso del Palazzo Estense, sede del Municipio di Varese, a ricordare, citando le parole della presidente Ester De Tomasi “che sono tornati a casa loro, qui tra di noi”.

A Milano - Gian Natale Suglia Passeri

Gian Natale Suglia Passeri (Milano 15/12/1923 – Hersbruck 02/12/1944) consegue la maturità classica presso il Collegio Rotondi di Gorla Minore ed, in seguito, si iscrive alla facoltà di Ingegneria.

Dopo l’8 settembre del 1943, si rifiuta di arruolarsi nella R.S.I e tenta infruttuosamente di raggiungere i suoi commilitoni a Bari.

Nel dicembre del 1943, assume la falsa identità di Giulio Notari e entra a far parte della rete milanese del Partito Liberale, dove si impegna nell’approvvigionamento di viveri per le formazioni partigiane di stanza sulle montagne e di documenti falsi per i perseguitati politici.


Il 31 luglio del ’44 viene arrestato da una squadra di fascisti nello studio dell’avvocato milanese Luciano Elmo, centro operativo del Partito Liberale.

Dapprima internato nel carcere di S. Vittore, viene poi deportato a Bolzano, da dove, il 5 settembre, viene trasferito a Flossembrug.

Il 10 ottobre viene inviato al sottocampo di Hersbruck dove troverà la morte il 2 dicembre del 1044.


La pietra d’inciampo in sua memoria è posata al numero 42 di via Mario Pagano a Milano.

1 luglio 2023

11 febbraio 2023

“Jin Jiyan Azadî” “Donne, vita, libertà” 

Ci sono eventi nel mondo che ci ricordano che la Resistenza è un valore sempre attuale.

L'ultima in ordine di tempo è la rivolta civile insorta in Iran, contro il regime assolutista di stampo religioso che governa ed opprime il paese, negando al suo popolo i più basilari diritti.


Lo slogan simbolo di queste proteste è, in curdo «Jin Jiyan Azadî» (che in persiano diventa «zan, zandegi, azadi»), «cioè donna, vita, libertà»: nato come un movimento per i diritti delle donne è diventato una rivolta contro il regime.

Non solo. Fanno parte di questa mobilitazione anche gli uomini, gli operai, e il ceto lavoratore e commerciante.

"I diritti degli uomini devono essere di tutti gli uomini, proprio di tutti, sennò chiamateli privilegi." 

Luigi Strada detto Gino (1948 - 2021), è stato chirurgo di guerra e fondatore di Emergency. 

11 marzo 2023

8 aprile 2023

Bella Ciao 

Manca pochissimo al 25 Aprile e ci chiediamo.. Quale può essere lo slogan di resistenza per eccellenza, se non proprio "Bella Ciao"?

La famosissima canzone, di origini popolari, è ormai universalmente riconosciuta come un manifesto internazionale per la libertà. In qualunque forma si presenti, e in qualunque luogo essa venga cantata.

Le sue parole vaghe, che evocano un invasore anonimo e l'orgoglio di morire per la libertà, l'hanno fatta diventare un simbolo di solidarietà per molte cause: è diventata inno delle donne combattenti curde in Turchia, poi delle rivolte democratiche di Hong Kong del 2014, anche inno di resistenza al covid durante i lockdown e persino inno in una famosa serie TV spagnola. 


Non è mai stata una canzone comunista, ma un manifesto per la libertà, un valore apolitico che tutti sono in grado di comprendere e condividere.

"Un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità. Addio Pizzo"  

Questo slogan ha tappezzato i muri e le vetrine di Palermo durante una notte del 2004 in cui un gruppo di sette ragazzi hanno deciso di ribellarsi al racket. 

Questo atto di resistenza civile ha attirato immediatamente l’attenzione delle istituzioni e rotto il silenzio su una forma di oppressione troppo a lungo accettata.


Da qui nasce l’associazione "Addio pizzo" che attraverso l’impegno per il consumo responsabile, il sostegno alle vittime e l’inclusione sociale, compie un atto di resistenza e ci ricorda che resistenza è rompere il silenzio e lottare insieme contro le mafie.

13 maggio 2023

10 giugno 2023

"Resisteremo un giorno in più del fascismo!" 

Questo è quanto pronuncia lo scout Giulio Cesare Uccellini, nome in codice "KELLY", a capo del famigerato gruppo delle Aquile Randagie.


Quando Benito Mussolini, nel 1927 impose lo scioglimento di tutte le associazioni, riconoscendo l’Opera Balilla come la sola associazione educativa per i giovani italiani, un gruppo di scout milanesi, le Aquile Randagie, fece una promessa. La promessa di continuare, clandestinamente e di resistere "Un giorno in più del fascismo".

E così fu: le Aquile randagie si ribellarono al regime fascista e proseguirono clandestinamente la loro attività di civica Resistenza e rischioso supporto alle attività partigiane, per 16 anni, 10 mesi e 29 giorni.

Un giorno in più del fascismo, appunto.

"Niente su di noi senza di noi"  

È di Ron Chandran-Dudley nel 1984 il primo uso internazionale dello slogan oggi appartenente a tutto il movimento mondiale per i diritti delle persone con disabilità.

Ma questo slogan ha una storia lunga: la stessa frase era stata usata prima in Polonia dall’Associazione Polacca dei Ciechi nel 1947 dal dottor Wlodzimierz Dolanski durante un'assemblea della stessa.

In Polonia queste parole hanno origini antiche: "Nihil novi nisi commune consensu"(“Niente di nuovo senza il consenso di tutti”) si chiamano infatti gli Acta Polacca del 1505, noti anche come “Niente su di noi senza di noi”. Tale Atto – chiamato in Polonia “di Costituzione” – fu un’importante vittoria per la nobiltà polacca contro la monarchia in quanto proibiva al re di approvare nuove leggi senza il consenso dei rappresentanti dei nobili.

Secondo una leggenda, inoltre, questa frase fu usata anche durante le rivolte contadine per rivendicare i propri diritti.


Oggi ci ricorda che nessuna scelta politica in favore di categorie di persone oppresse può essere fatta senza la partecipazione delle stesse pena la riproduzione degli stessi meccanismi di potere che si dice di combattere.

8 luglio 2023

18 febbraio 2023

La Valle di Ezechiele 

La Rubrica R-esistente di oggi ci porta a Fagnano Olona, dove dal 2019 ha sede la cooperativa sociale "La Valle di Ezechiele", nata per offrire una seconda opportunità a chi persone che stanno scontando una pena in carcere o hanno finito di pagare il loro debito con la giustizia.

«Si tratta di una forma di Resistenza contro tanti pregiudizi che precludono alle persone che hanno sbagliato di rifarsi una vita - racconta don David Maria Riboldi, cappellano della Casa Circondariale di Busto Arsizio e responsabile della cooperativa - Ma non solo: la nostra Resistenza è contro ciò che, all'interno delle Istituzioni, è ostativo alla creazione di percorsi di rinascita. Il nostro sistema giuridico penale è sicuramente in grado di fermare e arrestare chi commette un reato - e il contenimento di una persona violenta è un bene per la società e per la persona stessa - ma le Istituzioni sono più "claudicanti" nell'immaginare di offrire nuove possibilità a chi ha sbagliato. La Valle di Ezechiele nasce per sopperire a questa mancanza, offrendo un lavoro e nuove possibilità». 

Centro Antiviolenza Icore 

Questa settimana la realtà resistente è Il Centro Antiviolenza “Icore”. Ha sede a Marnate e uno sportello di ascolto a Tradate. Tutela e rappresenta tutte le donne vittime di violenza che ad esso si rivolgono. 


Una resistenza di rete con operatrici volontarie e professioniste per la fuori uscita dalla violenza e la costruzione di un nuovo progetto di vita. Il racconto è di Luciana Lucietto, presidente in carica: attraverso le sue parole, il lavoro di chi aiuta le donne a superare i soprusi e a guardare con fiducia a una rinnovata esistenza.  

18 marzo 2023

15 aprile 2023

Fatti della stessa pasta 

La Realtà Resistente di oggi è il laboratorio di pasta artigianale “Fatti della stessa pasta”.

Inaugurato lo scorso autunno a Castellanza, nasce dall’esperienza della comunità terapeutica riabilitativa “Il progetto”, che dal 1987 è un punto di riferimento della collettività per la lotta alle dipendenze. 

Il laboratorio, dove le persone possono acquistare pasta e anche consumarla sul posto, nasce con lo scopo di offrire un’opportunità lavorativa a chi ha alle spalle esperienze difficili. 

Una Resistenza contro gli stigmi e i pregiudizi diffusi verso chi ha compiuto scelte controverse e sbagliate, guardando con speranza verso un futuro di reinserimento sociale. 

La Tela - Osteria Sociale del Buon Essere

Questa settimana la Realtà Resistente è “La Tela - Osteria Sociale del Buon Essere”, a Rescaldina.

Con il presidente Paolo Testa e il responsabile di sala Davide Saitta, andiamo alla scoperta di un locale sottratto alla ‘ndrangheta e divenuto un punto di riferimento enogastronomico, sociale e culturale del nostro territorio.

Proposte culinarie sostenibili, mostre, concerti, corsi e un punto vendita alimentare per dare uno spazio a chi produce “resistendo”. Un luogo vivo e inclusivo, dove assaporare un piatto in nome della legalità.

20 maggio 2023

24 giugno 2023

Viva Via Gaggio

"E’ nato tutto con un ritrovo a casa di un cittadino preoccupato: si iniziava a parlare di terza pista per l’aeroporto di Malpensa e si temeva per la sopravvivenza della brughiera. Così è nata l’associazione "Viva Via Gaggio”, che nel tempo ha saputo crescere, farsi conoscere e coinvolgere tutto il territorio nella difesa dell’ambiente. Un interlocutore capace di influenzare anche le scelte politiche ed economiche che miravano all’espansione di Malpensa ed è grazie al loro lavoro che la brughiera e l’ecosistema dell’area intorno a Lonate Pozzolo e Somma Lombardo è stato preservato." Per le “Realtà Resistenti” di questo mese, Anpi Gorla Minore vi porta fino a via Gaggio, per una passeggiata nel verde. 

Villaggio SOS di Saronno

"Un luogo accogliente e famigliare per i bambini e ragazzi in difficoltà, prendendosi cura di loro fino al rientro in famiglia". E' la mission di Villaggio SOS di Saronno, da 30 anni una Realtà Resistente che si impegna con costanza e determinazione nel sostegno e nell'integrazione di minori e famiglie in difficoltà.


Miro Fresc, vice-presidente di Villaggio SOS Saronno, ci spiega il valore della "accoglienza coi fatti", attuata dentro la complessità dei contesti, descrivendo così un esempio non scontato di costruzione di unità tra persone.

15 luglio 2023

25 febbraio 2023

Prima gli italiani! (sì, ma quali?) 

Quando diciamo: “Prima gli italiani!” cosa intendiamo? Chi ha la cittadinanza italiana o chi in Italia ci abita? Chi parla italiano? Chi ha genitori italiani o in Italia ci è nato? Questa la parte iniziale del risvolto anteriore del testo di Francesco Filippi che si propone di mettere alla prova dei fatti uno degli slogan comunemente usati nel dibattito pubblico.


Con uno stile asciutto e rigoroso, l’autore cerca di ripercorrere lo sviluppo del concetto di identità nazionale a partire dalla nascita dello Stato Italiano, analizzando in particolare la sua costruzione ed orientazione nelle diverse epoche storiche. Come lui stesso afferma: “L’intera architettura del definirsi italiani poggia sulle macerie non spianate di una serie di tentativi di dare significato a identità locali polarizzate e spesso tra loro confliggenti. La ricostruzione di questi esperimenti, i motivi per cui hanno inizio e anche gli effetti che ebbero e hanno sul significato, vero o mancato, dell’essere italiani saranno i fili conduttori di questo libro”.


L’essere italiani viene sottratto dall’approccio semplicistico e riduttivo dello slogan per diventare motivo di riflessione aperta ed approfondimento: “Quando sarà possibile costruire il ritratto storicizzato dell’italianità […] i risultati di questa indagine dimostreranno, probabilmente, che quella che si è voluta dipingere per secoli come una realtà chiusa e monocorde è, in effetti, un mondo aperto e plurale, così come aperti e plurali sono, nonostante tutto, gli esseri umani.”


I vent’anni del Giardino dei Giusti di Milano

Vent’anni fa, per la precisione il 24 gennaio 2003, nasceva a Milano il Giardino dei Giusti, il primo in Italia ed il quarto nel mondo, inaugurato per commemorare figure esemplari di resistenza morale di ogni parte della Terra.

Il Giardino si trova sulla seconda balza del Monte Stella, a sua volta luogo simbolico in quanto costruito sulle macerie dei bombardamenti della seconda guerra mondiale.

Il Giardino dei Giusti è uno spazio di dialogo e di educazione alla responsabilità personale, che onora le donne e gli uomini che in ogni parte del mondo hanno aiutato le vittime dei genocidi, delle persecuzioni, dei regimi totalitari.

Insegna a riconoscere la bellezza della persona buona e mostra che ogni essere umano, esercitando anche il più piccolo spazio di libertà, ha la possibilità di diventare un argine nei confronti delle ingiustizie o dei crimini contro l’umanità.

Negli anni il Giardino è diventato un luogo per riflettere non solo sui crimini del passato, ma anche sulle sfide e le crisi del tempo presente. Rinnovato nel 2019, il nuovo spazio è pensato per essere un luogo vivo di educazione, memoria e dialogo non solo in occasione delle cerimonie ufficiali, ma durante tutto l’anno.

Il Giardino viene arricchito annualmente con nuove targhe in occasione della Giornata dei giusti, 6 marzo.

 

Fonte: 

https://it.gariwo.net/editoriali/volti-incontri-e-ricordi-nei-ventanni-del-giardino-dei-giusti-25555.html 

25 marzo 2023

29 aprile 2023

Iris e le altre, 19 vite per le libertà

Il contributo delle donne alla Resistenza cominciò nel fornire abiti civili ai giovani militari italiani che scappavano per sottrarsi alle retate operate dalle truppe di occupazione tedesche e per raggiungere le proprie abitazioni dopo la fuga del re e dei generali nel settembre del 1943. Molte donne operarono come staffette per garantire i collegamenti tra i gruppi di partigiani. I gruppi di difesa della donna GDD nelle città si occuparono di raccogliere e distribuire armi, cibo, vestiario e di stampare diffondere materiale informativo, alcune offrirono le proprie abitazioni per nascondere i partigiani, altre parteciparono in prima persona alla lotta armata.


La mostra, realizzata da ANPI Provinciale di Milano, nasce con l’obiettivo di onorare l’esistenza di 19 giovani donne, le vicende che le riguardarono e le circostanze che portarono al barbaro assassinio di molte di esse. Alla medaglia d’oro al valor militare, massima onorificenza concessa dalla Repubblica, va ad aggiungersi per queste donne il merito di avere avuto un ruolo significativo nell’emancipazione femminile, rifiutando di accettare la sorte a cui il fascismo le destinava all’interno del ruolo di madri e casalinghe dedite a procreare e offrire i figli alla patria fascista.


Fonte: testo tratto e riadattato a partire dal materiale della mostra.

Pertini racconta l'incontro con Mussolini

Nell'ambito delle interviste storiche che hanno segnato la memoria collettiva, un incontro particolarmente significativo è stato quello avvenuto nel 1981 tra l'insigne giornalista Enzo Biagi e l’allora Presidente della Repubblica Italiana, Sandro Pertini.


Pertini durante l'intervista racconta alcuni dei fatti avvenuti a Milano il 25 aprile del 1945, incluso un fugace ma significativo incontro con il dittatore sconfitto, che avviene poco prima che egli comunichi la sua decisione di non consegnarsi al Comitato di Liberazione Nazionale.


L’intervista rievoca l'atmosfera carica di tensione e di speranza di quel giorno, crocevia storico in cui il futuro della nostra Nazione si confrontava con il suo passato più oscuro, e ci ricorda come le parole e le azioni di grandi figure come Pertini abbiano contribuito a gettare le basi per una nuova Italia, fondata sui principi di democrazia e libertà.

 

Fonte: 

Youtube, ACCASFILM, https://www.youtube.com/watch?v=b7JZtVsQEqc

27 maggio 2023

17 giugno 2023

Una sezione ANPI nel Teatro Alla Scala di Milano

Il 29 gennaio 2016 è stata fondata una sezione ANPI all'interno del Teatro Alla Scala di Milano. L'idea è nata nel 2015 in occasione del settantesimo anniversario della Liberazione.

La sezione è composta da lavoratori del Teatro (tecnici, artisti, amministrativi ecc) appartenenti a diverse sigle sindacali e di diversi orientamenti politici uniti dallo scopo comune di promuovere i valori della Resistenza e della Costituzione anche attraverso l'arte e la cultura.


L'arte e la cultura come forme di espressione libera ed emancipazione dell'uomo sono sempre state al centro dell'antifascismo come sottolinea anche l'articolo 9 della nostra Costituzione e come testimoniano i tanti uomini e donne artisti, musicisti, attori, scrittori e intellettuali che si sono opposti (anche attraverso l'espressione artistica) ai regimi totalitari.


La sezione ANPI del Teatro alla Scala promuove diverse iniziative artistiche e culturali per diffondere la cultura dell'antifascismo ultimo il concerto in memoria di Carlo Smuraglia del 9 giugno. È così che uno dei luoghi simbolo di Milano, città medaglia d'oro per la resistenza, diventa luogo di impegno per l'antifascismo, e rende omaggio a tutte le donne e gli uomini che hanno dato il loro contributo alla liberazione e alla ricostruzione del nostro Paese.

È possibile seguire le attività di ANPI Teatro Alla Scala anche attraverso la pagina Facebook.

La pastasciutta antifascista

È il 25 luglio del 1943, Mussolini viene destituito e arrestato: dopo 21 anni termina il governo del Partito Fascista. I Fratelli Cervi, famiglia di contadini con radicati sentimenti antifascisti, sulla via del ritorno dai campi incontrarono numerose persone in festa. Nonostante sapessero che la guerra non fosse ancora terminata, decisero di festeggiare ugualmente l’evento, un momento di pace dopo anni di dittatura fascista. Si procurarono farina, burro e formaggio e prepararono chili e chili di pasta. Una volta pronta, la caricarono su un carro e la portarono in piazza a Campegine, pronti a distribuirla alla gente del paese.  Fu una festa in piena regola, un giorno di gioia e di speranza in mezzo alle preoccupazioni per la guerra ancora in corso. Si racconta che anche un ragazzo con indosso una camicia nera fu invitato ad unirsi e a mangiare il suo piatto di pasta. La pastasciutta distribuita dai Cervi in piazza a Campegine non fu solo un momento di festa, ma anche un modo simbolico per riappropriarsi della piazza, luogo centrale della socialità cittadina riconvertito a spazio dedicato unicamente agli eventi legati al partito fascista.

 

Ormai da molti anni, ogni 25 luglio, si commemora lo storico evento con una grande Festa che si tiene presso l’Istituto Alcide Cervi di Gattatico (Reggio Emilia). Una ricorrenza all’insegna della condivisione, dello stare insieme, dei valori di antifascismo, libertà, giustizia e democrazia ispirati dalla famiglia Cervi. Oltre alla grande festa di Casa Cervi, ogni anno si tengono decine di Pastasciutte Antifasciste in tutta Italia, unite dagli stessi valori e principi in una grande comunità, la Rete delle Pastasciutte Antifasciste. l’Istituto Alcide Cervi di Gattatico organizza anche numerose altre iniziative culturali, oltre ad essere un museo visitabile tutto l'anno, che comprende anche una biblioteca ed un parco agroambientale.

 

Fonte:
https://www.istitutocervi.it/

22 luglio 2023

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Ivan Vaghi (socio ANPI Solbiate Olona)
Stefano Catone (socio ANPI Solbiate Olona ed editore)