28 gennaio 2025
28 gennaio 2025
Ogni sabato alle ore 12 un contributo alla cultura antifascista odierna: una selezione di immagini resistenti potenti per trasmettere i valori antifascisti che stanno a cuore alla nostra associazione; la segnalazione di proposte culturali che possono aiutare a scoprire e gustare i valori della Resistenza ai nostri giorni; la conoscenza di luoghi della Resistenza significativi a partire dal nostro territorio; una finestra sull'oggi che raccogliere dall'attualità le indicazioni per comprendere cosa significa essere partigiani oggi.
La volontà che muove questo appassionante progetto nasce dalla ferma convinzione che CHI SEMINA MEMORIA RACCOGLIE FUTURO: la vita quotidiana della nostra società è ancora impregnata di ingiustizie, diseguaglianze sociali e visioni distorte, che richiedono alle coscienze un occhio critico che veda i valori della Costituzione nei fatti odierni, una mente appassionata nel comprendere e cercare soluzioni, e piedi pronti a muoversi.
1 febbraio 2025
Il 17 gennaio 2024 si è tenuta a Brescia una manifestazione antifascista
organizzata dall’Unione Sindacale di Base in risposta all’evento organizzato dal gruppo di estrema destra “Difendi Brescia” contro - a loro avviso - il degrado urbano causato dagli stranieri che vivono in città e alla sfilata che il 13 dicembre ha visto un nutrito gruppo di nostalgici del Ventennio percorrere le strade del capoluogo in tripudio di slogan razzisti e braccia tese.
Nel corso della serata è stato esposto lo striscione recante la scritta “Gli unici
stranieri in questo paese sono i fascisti”, oltre ad intonare la canzone inno
dell’antifascismo: “Bella ciao”.
Ancora una volta la società civile ha risposto con fermezza a coloro che vogliono riportare il nostro Paese indietro di un secolo e a rivivere momenti dei quali non si sente la mancanza.
Il leader del partito tedesco CDU, Friedrich Merz, in vista delle elezioni politiche, in difficoltà ad avere la maggioranza nel parlamento, aveva aperto alla possibilità di allearsi con il partito neonazista di estrema destra AfD (Allianz fur Deutschland) votando la loro mozione che prevedeva una stretta nella politica migratoria tedesca.
Fortunatamente il popolo tedesco ha reagito con fermezza, manifestando la propria contrarietà a questo scellerato accordo che avrebbe rischiato di riportare indietro la Germania di quasi un secolo, ai tempi bui del nazismo.
Sotto lo slogan “noi, il muro anti Afd”, circa 250.000 persone sono scese in piazza a Berlino sotto la porta di Brandeburgo per difendere i valori della democrazia contro lo spettro del neonazismo.
1 marzo 2025
29 marzo 2025
Lo scorso 26 gennaio, le forze dell’estrema destra europee avrebbero dovuto incontrarsi a Roma su invito di Forza Nuova.
L’evento era previsto in un hotel sito in via San Martino della Battaglia. I responsabili della struttura, sembra - non appena hanno saputo del reale tenore dell’evento - avrebbero deciso di negare la disponibilità ad ospitare i partecipanti al raduno neofascista.
Questo ci dimostra che ciascun singolo cittadino può fare la sua parte perché #ResistenzaèNonCedereallIndifferenza.
Sabato 29 marzo 2025, in piazza Monte Grappa a Varese, si è svolta una manifestazione antifascista in contrapposizione alle forze di estrema destra che, poco lontano, tenevano un presidio, a detta loro, per “la difesa della città dal crimine”. A questo importante evento di rivendicazione di libertà ha partecipato ANPI, oltre a numerose associazioni appartenenti alla cosiddetta società civile, sigle sindacali e partiti riconducibili all’arco progressista. Inoltre ha visto la partecipazione convinta di numerosi cittadini che, uniti sotto lo slogan “l’unica piazza di Varese è quella della Costituzione” non intendono lasciare spazio a rigurgiti di estrema destra.
3 maggio 2025
7 giugno 2025
Nella giornata di sabato 24 Maggio sui balconi e le finestre di tantissimi comuni d'Italia sono apparse migliaia di lenzuola bianche.
Non era un'iniziativa ambientalista sulla qualità dell'aria, bensì la campagna “24 maggio – 50.000 sudari per Gaza”, una mobilitazione promossa dal professor Tomaso Montanari e altri studiosi e personalità pubbliche per accendere i riflettori su quanto sta accadendo in Palestina e per chiedere la fine dei bombardamenti, oltre all’accesso agli aiuti umanitari nella Striscia.
Tra le tante città, segnaliamo Milano con l'esposizione a Palazzo Marino (sede del Comune) e alla Università Statale, che ha emesso anche un comunicato stampa.
Le lenzuola bianche sono quelle utilizzate per avvolgere i corpi dei morti (militanti o civili che fossero) ammazzati dai bombardamenti israeliani, in questo anno e mezzo dall'inizio della nuova guerra in Terrasanta.
In questo periodo si stimano oltre 50.000 morti palestinesi, ma è un intero popolo, affamato e cacciato, che sta subendo orrendi crimini omicidi.
Fonti:
8 febbraio 2025
Dal 20 dicembre 2024 all'11 maggio 2025, Palazzo Celso a Torino ospita una mostra dedicata alla Resistenza.
Attraverso fotografie, documenti e oggetti, l'esposizione offre un vivido quadro della vita quotidiana sotto l'occupazione nazista e delle diverse forme di resistenza attuate.
L'obiettivo è sottolineare la complessità della Resistenza, evidenziando il ruolo di tutti coloro che vi parteciparono: uomini e donne, civili e militari, provenienti da diverse estrazioni sociali e culturali.
Il percorso esplora le motivazioni che spinsero le persone a combattere, le strategie utilizzate e i luoghi in cui si svolsero le azioni partigiane.
Particolare attenzione è dedicata al ruolo delle donne nella Resistenza, spesso trascurato dalla storiografia tradizionale. La mostra valorizza gli archivi degli enti del Polo del '900, offrendo uno sguardo approfondito sulla Resistenza in Piemonte, con un focus sul territorio torinese.
"Combattere"; è la parola chiave di questa esposizione, che fa parte di un ciclo di iniziative dedicate all'ottantesimo anniversario della Resistenza.
L’esposizione invita il pubblico a riflettere sul significato profondo della lotta per la libertà ea ricordare il coraggio di coloro che si opposero al nazifascismo.
Palazzo San Celso | Polo del '900
Piazzetta Antonicelli – Torino
Ingresso libero
dal 20 dicembre 2024 all'11 maggio 2025
martedì- domenica 10.00 - 18.00
Le donne furono protagoniste della Resistenza: prestando assistenza, combattendo in prima persona, rischiando la vita. Una “metà della storia” a lungo silenziata a cui Benedetta Tobagi ridà voce e volto, a partire dalle fotografie raccolte in decine di archivi.
Ne viene fuori un inedito album di famiglia della Repubblica, in cui sono rimesse al loro posto le pagine strappate, o sminuite: le pagine che vedono protagoniste le donne.
“La resistenza delle donne “ è dedicato “a tutte le antenate“. Prima di tutto un libro di storie, di traiettorie esistenziali, di tragedie, di speranze e rinascite, di vite. Un libro che possiede il rigore della ricostruzione storica, ma anche una straordinaria passione civile che fa muovere le vicende raccontate sullo sfondo dei problemi di oggi. Se fosse una mappa, alla fine ci sarebbe un grosso “ Voi siete qui “. Insieme alle domande:
E tu, ora, cosa farai?
Come raccoglierai questa eredità?
( Dalla copertina del libro)
Benedetta Tobagi, nata a Milano il 24 gennaio 1977, è la figlia minore del giornalista Walter Tobagi, assassinato dal gruppo terroristico di estrema sinistra “Brigata XXVIII marzo” il 28 maggio 1980.
Con “La resistenza delle donne” pubblicato nel 2022 ha vinto il Premio Campiello 2023.
8 marzo 2025
5 aprile 2025
Dal 22 marzo, su RaiPlay, è disponibile il documentario "Benvenuti in galera" (2023), di Michele Rho.
Offrendo uno sguardo inedito sulla vita nel carcere di Bollate, il documentario racconta la storia di un ristorante gestito dai detenuti, un progetto di reinserimento sociale che sfida i pregiudizi.
Attraverso le storie personali dei protagonisti, si esplorano temi come la redenzione, la seconda opportunità e il potere trasformativo del lavoro.
In un contesto spesso dimenticato, il documentario diventa una forma di resistenza, dando voce a chi è ai margini e invitando a riflettere sulla giustizia e sulla possibilità di cambiamento.
Il libro edito da Feltrinelli (aprile 2021) a cura di Gad Lerner e Laura Gnocchi è la
riduzione per i giovanissimi (consigliato dai 12 anni in su) di “ Noi Partigiani “ nato dalla raccolta di oltre cinquecento video interviste a partigiane e partigiani promosse dall’ ANPI per la composizione del Memoriale della Resistenza Italiana.
Questi testimoni all’epoca erano giovanissimi, a volte addirittura bambini e qui raccontano la loro esperienza di lotta avvenuta nei mesi che separano l’8 settembre 1943 dalla Liberazione.
Quello che emerge da questi racconti sono spesso le ragioni e la precocità della “scelta”: da Tosca che in quarta elementare abbandonò la divisa da piccola italiana davanti alla maestra, a Luciana che a otto anni difese la sua amica Debora espulsa da scuola perché ebrea, alla piccola Lauretta che assistette all’eccidio di Vinca a soli sette anni.
Vediamo quanto presto si sia accesa la scintilla della disubbidienza in questi ragazzi, e il racconto di ciò che hanno vissuto sotto il fascismo e durante la Resistenza, rende le loro testimonianze uno strumento fondamentale di comprensione della Storia e di riflessione sui valori civili che ancora oggi rappresentano.
10 maggio 2025
15 febbraio 2025
Arconti Vittorio, Biancini Giacomo, Cucchetti Arturo, Gallazzi Ambrogio, Mazzon Alvise, Toia Guglielmo. Questi i nomi dei 6 operai della fabbrica Ercole Comerio che il 10 gennaio del 1944 furono arrestati dai nazisti con la complicità dei fascisti e deportati. Lavoratori che non si limitarono ad organizzare scioperi, ma - attraverso queste azioni - fornirono una risposta al regime dittatoriale nazi-fascista e contribuirono a porre le basi per un’Italia libera e democratica. Uomini e fatti che la città di Busto Arsizio ricorda nel parco Comerio di via Magenta, nelle 6 pietre d’inciampo poste all’ingresso, nella stele situata al centro del murale che rievoca la fabbrica.
Ma è questo solo un luogo di memoria, segno di un terribile e oscuro passato?
Sabato 18 gennaio un’azione corale dei soggetti delle istituzioni e della società civile si è ritrovata per ricordare quanto è stato, riflettere comunitariamente, rileggere l'oggi alla luce dell’esperienza passata. I contributi teatrali e musicali degli studenti delle scuole si sono affiancati agli interventi delle associazioni, alla presenza delle istituzioni, alla voce coraggiosa e provocante di don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e dell’associazione Libera contro le mafie. Un luogo concreto segno di violenza, lacerazione, divisione, un luogo diabolico si è tramutato in spazio, motivo di incontro, di riflessione, di comunità che collettivamente nelle sue componenti si ritrova per imparare dal proprio passato, avere slancio nel vivere il presente e pensare al futuro proprio e del contesto in cui è inserita. Un luogo che unisce e genera, un luogo simbolico.
Oggi diamo avvio a questa nuova sezione della rubrica che si propone di mettere al centro non tanto e solo i luoghi della memoria storica, ma quegli spazi fisici e simbolici che hanno costruito la nostra comunità, la nostra etica e continuano a farlo.
La Cascina Mazzafame, nel quartiere omonimo di Legnano, è un luogo che ha segnato profondamente la Resistenza nel Legnanese.
Il 21 giugno 1944, la cascina fu il teatro di uno degli scontri più significativi tra i partigiani e le forze fasciste. I membri della 101ª Brigata Garibaldi si erano asserragliati lì, dove raccoglievano armi e rifornimenti, quando furono attaccati da 250 militanti delle forze nazifasciste, composte dalla Polizia dell'Africa Italiana e dalla X MAS.
Lo scontro fu violento e causò numerose perdite e feriti da entrambe le parti. Diversi partigiani furono catturati e deportati, ma il sacrificio di chi combattere lì contribuì a rafforzare la determinazione della Resistenza nelle zone circostanti. Questo episodio divenne un simbolo di coraggio e di opposizione al regime fascista, lasciando un’impronta indelebile nella memoria collettiva.
Oggi, la cascina rimane un importante punto di riferimento per le commemorazioni locali, anche se attualmente versa in uno stato di degrado. Il suo valore storico continua a essere celebrato durante il 25 aprile e nelle ricorrenze dello scontro avvenuto nel giugno del 1944, quando la città di Legnano ricorda il sacrificio di chi ha lottato per la libertà.
Fonti:
15 marzo 2025
12 aprile 2025
Nato nel 1904 a Csátalja, fu perseguitato dalle leggi razziali. Residente a Busto
Arsizio dal 1933, nonostante la persecuzione prestò servizio volontario presso
l'ospedale cittadino fino al 1939. Sempre a Busto Arsizio esercitò la propria
professione anche dopo la guerra. Salvò decine di persone ricercate dai nazifascisti.
Grazie ai suoi meriti civili ricevette la cittadinanza italiana dal presidente Einaudi nel 1951. Morì nel 1974.
CAMERA DEI DEPUTATI
DICHIARAZIONE
Dichiaro che il signor Dottor Aladar Habermann, medico chirurgo residente a Busto Arsizio dal 1933 è persona che gode della massima stima e considerazione in tutti i ceti della popolazione della nostra città e della zona per la sua correttezza e moralità professionale e personale. Dichiaro pure che il dottor Habermann durante il periodo nefasto della occupazione nazifascista, è stato molto vicino alle formazioni partigiane nella lotta di resistenza, sia aiutando in ogni modo i perseguitati politici e razziali, sia prestando con abnegazione e coraggio la sua opera di medico chirurgo senza compensi di sorta, nemmeno per le medicine fornite con larghezza. Inoltre, il dottor Habermann ha sempre dimostrato di essere un vero e sincero amico dell’Italia. Per tutto quanto sopra detto io ritengo che l’Italia dovrebbe essere fiera di annoverarlo fra i suoi cittadini.
(On.Luigi Morelli)
Segretario Confederale Sindacale LCGIL.
Roma, 12 settembre 1949
https://www.museodidatticofiorini.it/.../aladar-un-uomo.../
Intervista ad Anna Maria Habermann: https://www.youtube.com/watch?v=yNY8cfP3nr4
Il labirinto di carta. Ediz. Ampliata - Anna Maria Hábermann, Proedi Editore, 2021
Nel cuore del rione di Sant’Edoardo, a Busto Arsizio, sorge una chiesa che fu protagonista silenziosa ma decisiva della Liberazione.
Il 25 aprile 1945, in un momento cruciale per la fine dell’occupazione nazi-fascista, il parroco don Ambrogio Gianotti trasformò il suo studio in un centro di comando della Resistenza.
Don Gianotti, già impegnato da tempo nei contatti con i partigiani, diede proprio da lì l’ordine di insurrezione, coordinando le formazioni partigiane locali per la liberazione della città. In quelle ore concitate, la chiesa diventò punto di riferimento per la rete clandestina.
Grazie al coraggio di figure come don Gianotti e al ruolo svolto dalla parrocchia, Busto Arsizio riuscì a liberarsi rapidamente e con pochissimi scontri.
Il parroco continuò anche dopo la guerra a promuovere la memoria della Resistenza, divenendo una figura rispettata della comunità.
Ancora oggi, la Chiesa di Sant'Edoardo conserva questo carico di memoria storica, simbolo della lotta per la libertà portata avanti anche dai luoghi più insospettabili, e rappresenta uno dei luoghi commemorati annualmente in occasione del 25 aprile.
Fonti:
17 maggio 2025
22 febbraio 2025
21 giorni in una cella di isolamento a Evin. Dal 19 dicembre al 8 gennaio Cecilia Sala, giornalista e autrice di podcast, è stata incarcerata in Iran e sottoposta all’isolamento. Col lavoro di Governo, diplomazie e Servizi Segreti la giornalista è stata rilasciata e - da qualche settimana - ha ripreso il lavoro.
Ciò che è avvenuto in Italia durante la sua detenzione, però, apre a riflessioni su come l’opinione pubblica abbia reagito. Alla solidarietà e alla preoccupazione per lei, infatti, una percentuale troppo alta di italiani le ha puntato il dito contro, con frasi come “se l’è andata a cercare”, “non avrebbe dovuto partire”: attacchi che - oltre alla totale mancanza di empatia e solidarietà umana per una persona, una connazionale - mostrano come la libertà di stampa e l’importanza di guardare con occhi attenti ciò che avviene nel mondo non siano percepiti come rilevanti.
Cecilia Sala è partita, non come una sprovveduta, ma come una professionista preparata e motivata a gettare una luce sul regime di Teheran e su quanto avvenga in Iran.
A questo si somma un sessismo latente che si fonde agli attacchi a donne che “non sanno stare al loro posto” ed escono dagli stereotipi di genere per viaggiare, lavorare o dedicarsi alla cooperazione internazionale, come accaduto in passato.
Per Anpi, la difesa dei diritti civili, del rispetto e della democrazia rappresentano valori imprescindibili e in questa vicenda la nostra voce si è spesa e continuerà a spendersi perché la libertà di stampa e i valori democratici siano perennemente difesi e tutelati. Chiediamo anche che si opti sempre per scelte diplomatiche nella risoluzione di problematiche e crisi.
La libera informazione è un baluardo della democrazia e va tutelata e protetta da dittature, tentativi di oscurantismo, ma anche dall’ignoranza e dai luoghi comuni che sanno additare e criticare e non proteggere chi cerca di raccontare il mondo.
“Una stampa libera può essere buona o cattiva, ma senza libertà, la stampa non potrà mai essere altro che cattiva” scriveva Camus e su questo concetto dovremmo tutti riflettere. Bentornata Cecilia, e grazie.
Il prossimo 8 e 9 giugno si voterà per il Referendum sulla Cittadinanza.
Il quesito modifica l’attuale legge, riducendo da 10 a 5 gli anni di residenza necessari per richiedere la cittadinanza. Una volta ottenuta, la cittadinanza sarebbe automaticamente trasmessa ai propri figli minorenni.
Le persone interessate sarebbero circa 2.500.000: una fetta di popolazione che nel nostro Paese non solo nascono e crescono, ma da anni vi abitano e contribuiscono alla sua crescita, lavorando e pagando le tasse.
Si tratterebbe di tornare alla legge così com’era dal 1865 al 1992 quando la legge n.91 ha introdotto una penalizzazione dei cittadini extra Ue, raddoppiando gli anni richiesti per la presentazione della domanda. Ciò ha avuto ripercussioni non solo sugli adulti, ma su tutti quei bambini e ragazzi che vanno a scuola con i nostri figli, ma non possono avere diritti e doveri che la Cittadinanza garantirebbe loro. Non si regalerebbe la Cittadinanza: resterebbero infatti invariati gli altri requisiti già stabiliti dalla normativa vigente, ossia essere incensurati; conoscere l’italiano; il possesso negli ultimi anni di un consistente reddito; pagare le tasse e l’assenza di cause ostative collegate alla sicurezza della Repubblica.
Una scelta importante su cui ogni cittadino è chiamato a esprimere il proprio voto, pensando ad una società sempre più giusta e democratica.
22 marzo 2025
26 aprile 2025
Il 21 aprile 2025 è scomparso Papa Francesco.
Immediato il cordoglio di tutto il mondo per un Pontefice capace di lanciare un messaggio profondo in anni di profondo cambiamento, come quelli attraversati in dodici anni di pontificato, dal giorno della sua elezione, il 13 marzo 2013.
Il costante richiamo alla pace, al rispetto per l’ambiente, all’accoglienza dei migranti e dei deboli sono stati concetti cardine delle sue encicliche e di ogni messaggio inviato ai fedeli. Papa Francesco ha saputo anche farsi promotore di riflessioni sul comportamento di chi si dice credente ma mette in pratica comportamenti che danneggiano l’Altro. “Meglio atei che cattivi cristiani” aveva esplicitamente affermato: un messaggio che squarcia il velo dell’ipocrisia di una politica che si professa legata alle radici cristiane, ma non sa tendere la mano verso gli Ultimi.
Pace, diritti e fratellanza sono valori in cui ANPI crede fortemente e per cui lotta ogni giorno e l’associazione si è quindi unita al dolore per la morte di Bergoglio. Il presidente di ANPI Pagliaruolo ha immediatamente espresso dolore per la notizia: “È scomparso Papa Francesco, un gigante di umanità, di umiltà, di speranza. Ci ha lasciato con le sue parole nel giorno di Pasqua, evocando la pace e condannando il riarmo”.
Sabato 17 maggio 2025 un gravissimo fatto ha macchiato la nostra provincia: al teatro Condominio Gassman di Gallarate si è tenuto il Remigration Summit, un incontro fra esponenti e simpatizzanti dell’estrema destra europea, provenienti da Regno Unito, Francia, Portogallo, Polonia, Australia, Finlandia e Italia. In una città blindatissima i partecipanti si sono salutati con strette di mano all’avambraccio e hanno parlato di "Espulsione senza mezze misure” e cacciata di “tutti i non europei, la maggior parte”.
Associazioni, enti, rappresenti delle Istituzioni e privati cittadini hanno voluto dimostrare la non accettazione passiva di quanto stesse avvenendo, ritrovandosi in piazza a Busto Arsizio, Gallarate e Milano per manifestare contro discorsi xenofobi e razzisti che, con sempre maggiore impudenza, vanno alla ricerca di un dialogo con i partiti, al fine di istituzionalizzare l’odio e l’intolleranza. La società a cui noi ispiriamo è diversa, inclusiva, democratica e tollerante.
Una condanna è arrivata da Alessandro Gassman, figlio di Vittorio Gassman a cui il teatro è dedicato, che dopo questo raduno ha chiesto la rimozione del nome del padre. Anche ANPI è scesa in piazza per dire “No”, richiamando i valori fondanti della Liberazione: «E' fondamentale che, come ci hanno insegnato i nostri partigiani, tutti ci uniamo per affermare i valori di inclusione e rispetto, rifiutando ogni forma di intolleranza, discriminazione e odio».
24 maggio 2025